BATTAGLIA DECENNALE - La battaglia che dura da dieci anni si è arricchita giovedì mattina di un nuovo capitolo: oltre quattromila le firme raccolte nel corso dell’ultimo mese tra Cesano (15 mila abitanti) e il resto dell’hinterland interessato (50 mila abitanti). Le hanno consegnate all’Ufficio primi atti della Procura della Repubblica di Roma da una delegazione guidata da Augusto Rossi. Un nuovo richiamo alla magistratura, dunque, dopo la consegna avvenuta ai primi di giugno delle cartelle cliniche di nuovi ammalati di tumori registrati nella zona.
CARTELLE CLINICHE - Martedì 7 giugno, il comitato «Bambini senza onde» aveva infatti consegnato al magistrato le cartelle cliniche di 9 pazienti colpiti da leucemia, linfoma e mieloma dal 2006 ad oggi, tutti residenti nelle zone di Cesano, Anguillara, La Storta e Formello. Per altri 11 casi l’associazione aveva annunciato di dover completare invece la raccolta della documentazione medica, fatto poi avvenuto in settembre.
PERIZIA EPIDEMIOLOGICA - «Bambini senza onde» ha iniziato a raccogliere nuovi dati dopo la perizia epidemiologica disposta dal gip Zaira Secchi per verificare il possibile ruolo delle onde elettromagnetiche nella morte di 19 bambini tra la fine degli anni ’80 e il 2003 Nella zona - spiegano i rappresentanti di “Bambini senza onde” - sarebbero stati identificati altri 23 casi di leucemia riconducibili all’elettrosmog.
RADAR E TRE VITTIME - I cittadini di Roma Nord accusano ancora una volta le antenne e i radar e chiedono alla Procura di insistere nelle indagini per il procedimento in corso con l'ipotesi di omicidio colposo. Ultima vittima dell'inquinamento, ricordano, è una signora di 48 anni, sconfitta dal cancro a gennaio scorso. I suoi familiari non hanno ancora deciso se affidarsi all’autorità giudiziaria, al contrario dei genitori di altre due vittime, un bimbo malato di 6 anni a Santa Maria di Galeria e un ragazzo di 26 anni ad Anguillara, deceduto due anni fa. Sono le ultime due denunce finite sul tavolo del pm Stefano Pesci.
ALLONTANARE IL PERICOLO - «Abbiamo raccolto firme e adesioni sotto un atto che chiede alla magistratura di procedere per impedire ulteriori danni alla popolazione – spiega Augusto Rossi di Bambini senza onde -. Chiediamo che in qualche modo venga a cessare lo stato di pericolo e di rischio derivante dall’esposizione continuativa dei residenti intorno all’impianto del Vaticano. Tutto qua». L’associazione intanto parteciperà il prossimo 8 dicembre a un incontro a Bruxelles promosso dal Parlamento Europeo. «Siamo stati invitati all’incontro sull’Europa e i Municipi», spiegano.
24 novembre 2011 | 15:27