Il
Comitato Bambini senza Onde continua a far sentire la sua voce. Lo fa
con un esposto sottoscritto da 4.400 cittadini residenti nelle aree che
sorgono attorno all’impianto di Radio Vaticana di Santa Maria di
Galeria, già oggetto di un processo civile che ne ha condannato in via
definitiva i responsabili per “getto pericoloso di cose”.
Si torna così a parlare delle iniziative del
Comitato, che non ha mai sospeso le sue attività. La sentenza emessa lo
scorso 24 febbraio dalla IV sezione penale della Cassazione è stata
fondamentale nella lotta che il Comitato ha intrapreso da ormai più di
dieci anni contro l’inquinamento elettromagnetico originato dalle
antenne di Radio Vaticana, ma non è che un passo per un successivo
riconoscimento del danno in sede penale, contesto nel quale ora vengono
concentrati tutti gli sforzi (ricordiamo che oltre alla condanna,
prescritta, per “getto pericoloso di cose”, Radio Vaticana è stata
condannata anche a disporre un risarcimento per i cittadini coinvolti).
Il documento contenente le oltre 4.000 firme
(raccolte in un solo mese) è stato trasmesso alla Procura della
Repubblica di Roma, e nelle prossime settimane al Sindaco di Roma Gianni
Alemanno, al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti e al
Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, affinché “siano assunte
le dovute iniziative per eliminare il pericolo dell’inquinamento
elettromagnetico che scaturisce dagli impianti di trasmissione di Radio
Vaticana di Santa Maria di Galeria”.
Nell’analizzare le diverse firme raccolte il dato più
interessante sta nell’osservare una percezione nettamente più ampia del
problema da parte della popolazione.
A firmare (spesso in maniera spontanea) sono anche
abitanti di zone che, seppur coinvolte dalla minaccia rappresentata
dalle antenne di Radio Vaticana, per un’errata convinzione ritengono di
non essere a rischio perché sufficientemente distanti dall’ubicazione
degli impianti radio. Quartieri come Ottavia, Ipogeo degli Ottavia,
Palmarola.
“Questo perché – afferma Fabio Rollo, membro del
Comitato Bambini senza Onde – a distanza di un anno dalla perizia
Micheli ancora persiste la convinzione che la quesione riguardi
esclusivamente Cesano, ma non è così”.
La perizia Micheli è uno studio iniziato nel 2003 e
messo agli atti nel 2010: sette anni di lavori, indagini e analisi che
hanno portato a uno studio estremamente preciso e approfondito del
fenomeno. Una perizia ordinata dal gip che allora seguiva le indagini,
dunque non una perizia di parte.
Tra i dati più preoccupanti era emerso che il
pericolo derivante dall’esposizione alle onde elettromaghetiche è
elevato fino a 12 km dall’impianto radio di Santa Maria di Galeria. Ad
essere coivolta è dunque una larga parte del territorio di Roma Nord e
provincia, da Campagnano a Ottavia.
“Chiediamo un incontro ufficiale con le Autorità cui
sono rivolte le firme perché sono loro, nelle figure istituzionali che
ricoprono, che non stanno difendendo i cittadini da un reato. La salute
pubblica dei cittadini è nelle mani di tutte le istituzioni pubbliche e
di chi le rappresenta. Ma nel nostro teritorio questo diritto è sospeso,
e loro ne sono responsabili in quanto non fanno nessuna pressione, nè a
livello politico, nè a livello mediatico, affinchè Radio Vaticana
delocalizzi le antenne o cambi tecnologia – dichiara ancora Fabio Rollo –
negli ultimi anni abbiamo riscontrato un netto aumento di neoplasie,
linfomi, mielomi e tumori: stiamo raccogliendo le cartelle cliniche di
questi casi per portarle al cospetto del Pubblico Ministero”.
Ma, rispetto alle precedenti testimonianze raccolte,
c’è una novità. “Il dato più interessante è la voce di alcuni medici
condotti di zone prima della perizia non interessate (Palmarola,
Ottavia, Ipogeo degli Ottavi), firmatari della lettera-esposto: tra i
loro pazienti c’è un’altissima percentuale di malati di neoplasie”.
Un fatto importantissimo che apre nuovi scenari sulla
vicenda. Anche il contesto in cui è maturata la stessa perizia Micheli è
cambiato.
“Fino a pochi anni fa una piccola percentuale di
medici e studiosi affermava che l’esposizione a onde elettromaghetiche
potesse procurare malattie e decessi, adesso siamo arrivati a ben oltre
la metà di studiosi riconosciuti a livello internazionale. Contro una
percentuale di esperti così vasta neanche le lobby più potenti con le
loro pressioni e i loro interessi potranno nascondere una correlazione
oramai riconosciuta. Speriamo che con queste firme il pubblico ministero
intuisca la reale paura che i cittadini hanno di vivere in zone così
fortemente colpite dall’inquinamento. Anche e soprattutto in vista dei
nuovi arrivi in zona”.
La questione è nota. Palazzi di enormi dimensioni
sono in continua crescita sia sulla Braccianese che ad Anguillara e
comuni limitrofi, e oltre tremila nuclei familiari sono previsti in
arrivo a Roma Nord. Spesso si tratta di famiglie che non sono a
conoscenza della problematica legata a Radio Vaticana. Può accadere che
lo vengano a sapere a cose fatte, dopo l’acquisto di una casa e un mutuo
decennale. Perché la continua espansione demografica di Roma Nord dovrà
presto fare i conti anche con la questione Radio Vaticana.
Finora, tra gli ultimi casi raccolti sono una decina i
decessi, tutti avvenuti in zone interessate dall’inquinamento. Ma il
Comitato, tiene a sottolineare l’importanza della segnalazione dei nuovi
casi, in vista del processo penale che vedrà imputati per omicidio
colposo i responsabili di Radio Vaticana.