«Come una bomba atomica». Con
queste parole sono stati descritti gli effetti delle antenne di Radio
Vaticana sulla popolazione residente a ridosso di esse, nella zona Roma
Nord e in numerosi comuni limitrofi agli impianti di Santa Maria di
Galeria. Un poderoso impianto costruito su circa 430 ettari, composto da
33 antenne che trasmettono in tutto il mondo. Una stima di 170.000
persone coinvolte, tra uomini, donne e bambini, tenute all’oscuro di un
pericolo invisibile, ma fortemente reale: l’elettrosmog. Persone che
hanno visto i propri cari ammalarsi e spesso morire di leucemia o di
tumore, con tassi d’incidenza enormemente più alti della media
nazionale. Persone che, per anni, hanno invocato giustizia dalle piazze e
attraverso i comitati a tutela del basilare diritto alla salute e alla
vita. Alessio Ramaccioni e Francesca Romana Fragale raccontano quella
che negli anni è divenuta anche una loro battaglia, giornalistica e
processuale: le evidenze emerse nei due processi per getto pericoloso di
cose e omicidio colposo plurimo, gli studi medici, le perizie, le
testimonianze sconvolgenti delle vittime e i documenti originali
sollevano mille interrogativi sulle responsabilità di chi poteva
intervenire e non lo ha fatto, a partire dalla nostra classe politica e
dai mezzi d’informazione.